LO SGUARDO CRITICO


Un OPERA D'ARTE che interseca i nostri interessi prevalenti,
dal 1945 ad oggi.

Mario Nigro, 1966. Dallo spazio totale 1954: 4 colonne prismatiche
a progressioni ritmiche simultanee
(Passaggio Psicologico).
Tempera su legno, 4 elementi, 284x28x2.


Sfaccettature

Nelle opere di Mario Nigro la bidimensionalità della superficie, da un certo periodo in poi, si va dilatando; la profondità la fa da protagonista. Nigro rimane fedele anche negli anni successivi a questo aspetto elaborando con maggior libertà le aggregazioni, che arrivano a invadere l’ambiente.

La rappresentazione di colonne identiche poste all'interno di uno spazio in posizione differenti e non sullo stesso piano simulano la una diversa dimensione.
La forma prismica dell'opera svela a chi la guarda sempre un nuovo punto di vista.
La scelta di una colorazione differente, accentuata dalle pennellate cariche di tempera, manifesta ogni volta una diversa SFACCETTATURA. I colori ci ricordano quelli dell'ambiente che ci circonda abitualmente, verde, azzurro, grigio e rosso, per questo si è pesato ad una rielaborazione con: erba, acqua, infrastrutture e fuoco.
La rielaborazione dell'opera attraverso i flussi mostra una continua e sempre nuova visione della stessa entità, che nel tempo cambia aspetto ma non sostanza.










Un OPERA D'ARTE della GNAM,
dal 1900 ad oggi.








Ugo Giannattasio, 1913. Le Tourniquet du Cafe de Paris
Olio su tela, 160,5 x 191 cm


Simultaneità

L’opera di Ugo Giannattasio (Roma 1888, Torino 1958) mostra la caratteristica presentazione delle cose da diversi punti di vista per corrispondere all’ immagine mentale più che a quella oculare della realtà. La composizione, che doveva servire alla restituzione dell’ambiente; è realizzata con ritmi calcolati e animati armonicamente. La sintassi cubista, chiaramente riconoscibile, diventa un intarsio di piani di straordinaria armonia, delimitata da una trama di linee oblique intersecate diagonalmente per rendere la dinamicità della rappresentazione accentuando oggetti e spazio. Infatti la resa simultanea dei diversi punti di vista e la scomposizione dell’immagine tende a fondere forme e oggetti con lo spazio circostante. L’artista intende comunicare una sensazione dinamica, espressione di uno stato d'animo, di un'impressione visiva, suscitata dal persistere delle immagini nel ricordo e nella coscienza di chi guarda, dove le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi come vibrazioni nello spazio che percorrono l’immagine. Essa sembra frazionata in una sequenza di fotogrammi successivi che, accostati tra loro, suggeriscono il concetto della simultaneità. Il tempo, infatti, con la grande rivoluzione teorica formulata a partire dal ‘900 rinuncia alla propria unità e indivisibilità, arrivando ad una frammentazione per poter essere percepito nel suo insieme.

Analizzando l’opera attraverso il concetto della SIMULTANEITÀ abbiamo rielaborato l’immagine simulando linee del tempo con porzioni dell'opera che rappresentano la frammentazione del tempo e una molteplicità di azioni. Queste ultime si avvicendano nel tempo secondo una loro logica; non hanno lo stesso istante iniziale e finale ma avvengono contemporaneamente. Solo con la sequenza di diversi fotogrammi successivi si riesce a percepire il mondo, cogliendone ogni singolo aspetto seppur in maniera frammentaria. Attraverso l’intreccio di elementi, frammenti, linee, ritmi, brandelli, si percepisce la dinamicità delle azioni che si svolgono contemporaneamente all’ interno di un ambiente, rendendo tutto simultaneo. Si percepisce la realtà del tempo e delle azioni, scandite in maniera apparentemente caotica, sintetizzandole in un intreccio armonico e uniforme.


Commenti

Post più popolari